Articoli scientifici


Articoli scientifici

2020

Garilli V., Vita G., La Parola V., Pinto Vraca M., Giarrusso R., Rosina P., Bonfiglio L. and Sineo L. 

First evidence of Pleistocene ochre production from bacteriogenic iron oxides: A case study of the Upper Palaeolithic site at the San Teodoro Cave (Sicily, Italy)

Journal of Archaeological Science, vol. 123, 105221

Here we describe the earliest case of archaeological use of ferrous pigment produced by iron-oxidising bacteria (FeOB), the first identified in a European Epigravettian (late Upper Palaeolithic) layer, at the San Teodoro site in Sicily, Italy. Samples of the ochraceous archaeological deposit, overlying a large burial site, were analysed according to current methods of physical analysis and SEM highlighting a matrix of bacterial structures and a chemical composition coherent with biogenic productions. 
Garilli V., Vita G., Mulone A., Bonfiglio L. and Sineo L. 

From sepulchre to butchery-cooking: Facies analysis, taphonomy and stratigraphy of the Upper Palaeolithic post burial layer from the San Teodoro Cave (NE Sicily) reveal change in the use of the site 

Journal of Archaeological Science: Reports, vol. 30, 102191

Here we propose a reappraisal of the study of the stratigraphy of the site, and in particular of the bone-rich layer (PAL) accumulated over the red ochre layer that apparently sealed all the different burials, with the exception of one. The study has been conducted starting from a new, consistent collection of materials from the PAL layer previously identified by Bonfiglio and co-authors, and moved from the morphological and microscopical identification of faunal remains and their taphonomy, to the accurate geological, petrographical and pedological definition of the sediments by stereomicroscope (SM), polarized light microscope (PLM) and X-Ray diffractometry (XRD) analyses. 
La Mantia F. P., Mulone A., Giarrusso R., Mulone A., Vizzini M. A., Ceraulo L., Mancino A., Ceraulo M. e Inguanta R. 

Il monitoraggio del rischio corrosione delle armature mediante sensori inseriti nel calcestruzzo 

Ingenio, Informazione Tecnica e Progettuale, 08-09-2020

 Tra gli agenti aggressivi del calcestruzzo, i cloruri e la CO2 atmosferica sono indubbiamente tra i più importanti sia per la frequenza con cui si può manifestare l'attacco sia per le conseguenze estremamente negative che essi sono capaci di provocare attivando la corrosione dei ferri di armatura. In particolare, l'ossidazione delle armature metalliche avviene sotto due condizioni: quando il pH è al di sotto di un certo valore (pH < 11), fenomeno che avviene quando il calcestruzzo si carbonata, "corrosione promossa dalla carbonatazione", e quando i cloruri superano una certa concentrazione di soglia, "corrosione promossa dai cloruri." Il metodo qui proposto si propone di misurare in modo non distruttivo alcuni parametri chimici del calcestruzzo strutturale al fine di valutare le condizioni di degrado e di monitorare nel tempo il processo di invecchiamento ed ammaloramento.

2019

Mulone A., Ceraulo M., Inguanta R., Giarrusso R., Mancino A., Mulone A. e La Mantia F. P. 

La durabilita delle opere strutturali: Una metodologia di monitoraggio, in continuo e remote, del rischio corrosion delle armature mediante sensori 

Structural 221, gennaio/febbraio 2019, paper 04

Il metodo si propone di misurare in modo non distruttivo il contenuto dei cloruri e il pH del calcestruzzo strutturale impiegato nelle costruzioni civili e nelle opere di ingegneria in generale, al fine di valutare le condizioni di degrado e di monitorare nel tempo il processo di invecchiamento ed ammaloramento. In particolare, il metodo sperimentale proposto si basa sulla misura del potenziale di un elettrodo di diametro millimetrico inserito all'interno del calcestruzzo in fase di getto o post-getto, riferito ad un controelettrodo del tipo a giunzione liquida posto sulla superficie esterna dello stesso.  
Menditto S., Mulone A., e Venturi V. D. 

Diagnostica sulle strutture esistenti…ovvero di cosa parliamo quando parliamo di sperimentazione e certificazione 

Ingenio, Informazione Tecnica e Progettuale, 12-09-2019
Il presente intervento ha l’ambizione di contribuire, per quanto possibile, alla migliore conoscenza dell’argomento, e, comunque, la finalità di partecipare al processo di reciproco accrescimento culturale e di confronto dialettico, e per questo abbiamo richiamato nella titolazione, parafrasandolo, il titolo di un famoso romanzo di R. Carver. Le procedure di valutazione della sicurezza, della vulnerabilità, del degrado strutturale devono necessariamente avere il proprio elemento complementare nella pratica sperimentale, ovvero nella esecuzione e certificazione delle prove. Tutte le istituzioni responsabili della “pubblica incolumità” devono essere consapevoli della complementarietà che intercorre fra l’ attività professionale e l’attività sperimentale, ma anche del fatto che entrambe le attività devono avere lo stesso livello di competenza nella gestione del rischio.

2018

Montana G., Randazzo L., Ventura Bordenca C., Giarrusso R., Baldassari R. & Polito A.M.

The production cycle of lime-based plasters in the Late Roman settlement of Scauri, Island of Pantelleria (Italy) 

Geoarchaeology, Vol. 34, Issue 6
This paper deals with the archaeometric study of lime‐based plasters found in the Late Roma archaeological settlement of Scauri, dated back to the fourth–fifth century AD, located in the homonymous bay in the south‐western part of Pantelleria Island. A mineralogical and petrographic characterisation of the plasters was carried out by thin‐section petrography for the classification of the sand aggregate, while X‐ray diffraction and scanning electron microscopy were performed to investigate the composition of the binder. The analytical results allowed the identification of different recipes for the manufacture of the plasters, obtained by the use of different types of aggregate (volcanic rock fragments, pumice, basaltic scoriae, and ceramic fragments) and highlighted the degree of pozzolanic reaction of the binder. Finally, the provenance of the calcareous raw material was inferred using a petrographic approach.
Giarrusso R. and Mulone A. 

Capitolo 13: Le analisi dei materiali, in: Les Bains de Cefala’ (X-XIX siècle) Pratiques thermales dorigine Islamique dans la Sicile Medievale, di Bagnera A. e Nef Annliese, Deuxieme Partie: L’etude des materiaux Ecole Francaise de Rome pp. 493 – 519
Questo capitolo tratta lo studio dei materiali utilizzati all’interno e all’esterno dell’edificio termale medievale di Cefala Diana (malte, mattoni, pigmenti e materiali ceramic rinvenuti dagli scavi archeologici).
Martino M., Milazzo G., Livreri P., Mosquera M. J. and Giarrusso R. 

Evaluation of ammonium phosphates as consolidating agent for carbonatic stone used in Sicily

Conserving Cultural Heritage, 1st Edition, Editors Mosqueras M. J. and Almoralma Gil M. L., CRC Press ISBN 9781315158648
Ad oggi la maggior parte dei trattamenti consolidanti disponibili per la conservazione della pietra presentano ancora notevoli limitazioni in termini di: efficacia, possibilità di ritirare l'oggetto, durabilità, compatibilità e non tossicità per l'uomo e l'ambiente. Tra i prodotti per il consolidamento impiegati nel campo della conservazione, i consolidanti organico-polimerici sono ancora ampiamente utilizzati anche se sta suscitando l'interesse per i metodi di consolidamento inorganico-minerali, più chimicamente e fisicamente compatibili.
Di Gangi G., Giarrusso R. and Megna B.

Indagini sperimentali su malte trattate con silicato di litio nanodisperso da utilizzare per stuccature di materiali lapidei compatti

Atti Congresso Nazionale IGIIC, Castello del Buonconsiglio, Trento (Italia), 25-27 Ottobre 
La ricerca svolta nell’ambito di una tesi sperimentale ha avuto come obiettivo la valutazione prestazionale del sicilicato di litio nanodisperso come additive su malte da utilizzare per il restauro con funzione di stuccatura e/o sigillatura di fissure. 

2016

Di Stefano C., Giarrusso R., Montana G. and Mulone A.

Le pavimentazioni musive di Piazza Sett’Angeli (Palermo): Caratterizzazione mineralogico-petrografica dei materiali litoidi (tessere e malte di alletamento)

Conservare è Tramandare: tecniche innovative per pavimentazioni antiche e strutture in terra cruda: una sfida ben consolidata, Atti del Convegno internazionale: Palermo, Palazzo Montalbo, 11 dicembre 2015

Campioni rappresentativi di ciascuna tipologia di materiale sono stati analizzati mediante Microscopia Ottica su sezione sottile, Diffrattometria ai raggi X e Microscopio elettronico a scansione. L’indagine ha consentito di riconoscere la presenza di litotipi di provenienza locale e materiali da importazione e delle tecniche costruttive nel caso delle malte.
Di Stefano C., Giarrusso R., Montana G. and Mulone A.

Caratterizzazione di mattoni in terra cruda di età ellenistico-romana dall’area archeologica di Solunto (Palermo) e di provini ottenuti con materie prime locali

Conservare è Tramandare: tecniche innovative per pavimentazioni antiche e strutture in terra cruda: una sfida ben consolidata, Atti del Convegno internazionale: Palermo, Palazzo Montalbo, 11 dicembre 2015
Nel presente lavoro sono riportati i dati relativi alla caratterizzazione dei suoli prelevati nell’area perimetrale del sito archeologico di Solunto utilizzati per la riproduzione di mattoni in terra cruda confrontabili con quelli in opera.

2014

Giarrusso R. and Mulone A.

Caratterizzazione mineralogico-petrografica di campioni ceramici provenienti da Castello S. Pietro, dalla Chiesa della Gancia (Palermo) e da Castello della Pietra (Castelvetrano)

Le dinamiche dell’Islamizzazione nel Mediterraneo Centrale ed in Sicilia: Nuove scoperte e studi recenti Archaelogy and archaeometry. Collection de L’Ecole Francaise de Rome, Annaliese Nef (a cura di) ED. Edipuglia, pp. 191 – 195.
Vengono riportati i risultati delle indagini mineralogico-petrografiche condotte mediante osservazioni di sezioni sottili al microscopio su campioni di ceramica di contesto medievale. 
Caminneci V., Amico A., Giannici F., Giarrusso R. and Mulone A.

Ceramiche comuni e da fuoco dall’insediamento tardoantico di Carabollace (Sciacca, Sicilia, Italia): analisi ed ipotesi di provenienza

LRCW4 4th Conference on Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphores in the Mediterrean Archaeology and Archaeometry, Thessaloniki, 7-10 April 2011, ED. Archeopress 2014, Oxford, England.
L’indagine intende verificare, attraverso l’ausilio di analisi, l’origine delle produzioni di ceramiche comuni e da fuoco rinvenute nell’insediamento tardoantico di Carabollace, sulla costa di Sciacca. I risultati delle indagini possono essere utili a chiarire la presenza eventuale di altre produzioni, anche locali, definendone l’incidenza in rapporto alle importazioni, chiarendo anche le dinamiche distributive di questi prodotti. 
Parello M. C., Amico A., Giannici F., Giarrusso R. and Mulone A.

La ceramica comune di eta tardoantica dai siti di Verdura (Sciacca) e Canalicchio (Calamonaci) (Agrigento, Sicilia, Italia)

LRCW4 4th Conference on Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphores in the Mediterrean Archaeology and Archaeometry, Thessaloniki, 7-10 April 2011, ED. Archeopress 2014, Oxford, England.
L’analisi dei materiali provenienti da due siti che, pur appartenendo al medesimo contesto territoriale, presentano caratteristiche diverse, il primo sul mare, approdo per una navigazione di piccolo cabotaggio funzionale probabilmente alla distribuzione delle merci provenienti dall’estero, il secondo legato alla campagna, centro di stoccaggio di produzioni agricole e merci, offre la possibilita di documentare l’articolato sistema di approvvigionamento di questa parte della Sicilia tardoromana.
Rizzo M. S., Zambito L., Giannici F., Giarrusso R. and Mulone A. 

Ceramiche da fuoco da contesti di eta bizantina nella Sicilia centro-meridionale: i casi di Cignana e Vito Soldano (Agrigento, Sicilia, Italia)

LRCW4 4th Conference on Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphores in the Mediterrean Archaeology and Archaeometry, Thessaloniki, 7-10 April 2011, ED. Archeopress 2014, Oxford, England.
Campioni di ceramica da fuoco sono stati sottoposti ad analisi mediante diverse tecniche diagnostiche (XRD, XRF, XPS e microscopia ottica). Gli impasti presentano una significativa varieta che documenta la fine del predominio commerciale delle produzioni come quella di Pantelleria, attestata negli stessi siti per i secoli precedenti, e l’emergere di altre produzioni individuate con l’aiuto di ulteriori indagini archeometriche.
Rizzo M. S., Zambito L., Giannici F., Giarrusso R. and Mulone A.

Anfore di tipo siciliano dal territorio di Agrigento: centri di produzione e problemi di circolazione

LRCW4 4th Conference on Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphores in the Mediterrean Archaeology and Archaeometry, Thessaloniki, 7-10 April 2011, ED. Archeopress 2014, Oxford, England.
Vengono presentate le anfore di piccole dimensioni provenienti dai contesti di eta tardo-antica e protobizantina del villaggio rurale di Cignana, tendando di stabilire la loro tipologia e di verificarne la possibilita di riconoscerne un’evoluzione morfologica. Con l’ausilio degli esami archeometrici, si e’ inoltre cercato di individuarne le aree di fabbricazione e di delineare la diffusione delle diverse produzioni.
Chiama per più informazioni
Chiama ora
Share by: